FMS
Fondazione Montagna sicura, Ente strumentale della Regione Autonoma Valle d’Aosta è una realtà operativa i cui ambiti di intervento spaziano dal monitoraggio dell’ambiente d’alta quota, con particolare attenzione ai rischi emergenti in un contesto di riscaldamento globale, alle attività in materia di neve e valanghe, allo sviluppo di progettualità mirate all’incremento della sicurezza in montagna e allo sviluppo sostenibile.
La rapida evoluzione dei territori di alta quota sulle Alpi
Negli ultimi due decenni, in molte aree alpine, gli effetti del riscaldamento globale hanno aumentato la frequenza di numerose tipologie di instabilità gravitazionali dei versanti (come frane rocciose, valanghe di ghiaccio e flussi detritici), specialmente ad altitudini elevate, principalmente a causa del ritiro glaciale e della degradazione del permafrost o di eventi estremi (es. precipitazioni estreme per intensità e durata).
Piano di monitoraggio del rischio glaciale
Avviato nel 2012, sotto la direzione della Struttura regionale Assetto idrogeologico dei bacini montani, La Fondazione gestisce ed implementa il Piano di monitoraggio del rischio glaciale per l’intero territorio
valdostano. Il Piano prevede l’analisi qualitativa dell’evoluzione glaciale, al fine di individuare eventuali dinamiche di dissesto in atto o potenziali: tale analisi viene effettuata tramite una ripresa fotografica annuale di tutti i ghiacciai del territorio regionale, l’aggiornamento del database, realizzato nel 2012, delle situazioni di rischio glaciale, e la realizzazione di sopralluoghi specifici.
A questa attività, a scala regionale, si affiancano l’effettuazione di rilievi mirati e la messa in atto di sistemi di studio o monitoraggio in caso di situazioni di effettivo rischio riconosciute, come quella del Ghiacciaio di Planpincieux (Courmayeur).
L’utilizzo dei droni all’interno del piano di monitoraggio
A partire dal 2018, la Fondazione affianca ai rilievi tradizionali l’utilizzo di dispositivi UAV per la realizzazione, lo studio ed il monitoraggio dei ghiacciai.
L’impiego della fotogrammetria da drone ha reso possibile l’acquisizione di un numero maggiore di dati, riducendo significativamente i tempi di acquisizione e l’impatto sul territorio (riduzione delle ore di volo in elicottero), aprendo nuove possibilità di ricerca ed utilizzo sul territorio.
La fotogrammetria da drone permette la creazione di DEM (Digital Elevation Model) ad alta precisione, in modo ripetitivo ed a basso costo. Disporre di dati di elevazione del terreno ad altissima qualità permette lo studio ed il monitoraggio della variazione morfologica (arretramento, perdita di spessore, crollo) e dinamica dei ghiacciai.
Il Ghiacciaio di Planpincieux
Situato a ridosso dell’iconica vetta delle Grandes Jorasses, il ghiacciaio di Planpincieux è uno dei 5 monitoraggi mirati condotti durante tutto l’anno da Fondazione Montagna sicura.
Dai 4000 metri dell’area di accumulo il ghiacciaio si estende verso valle fino ad una quota di 2600m. Qui, il flusso di ghiaccio termina con una fronte alta 30 metri posta immediatamente sopra al ripido canale del Montitaz dove si verificano numerosi crolli di ghiaccio, soprattutto durante la stagione estiva.
Nonostante la maggior parte dei crolli sia di modeste dimensioni (1000-5000 m3), diversi eventi storici (1929, 1952, 1982, 2005, 2017) testimoniano la possibilità che un crollo di grandi dimensioni possa arrivare a lambire il fondovalle abitato.
Nel 2011, l’apertura di un grande crepaccio in prossimità della fronte ha decretato l’inizio di un monitoraggio continuo del ghiacciaio (verifica delle velocità e dei volumi instabili), inizialmente condotto tramite correlazione di immagini da fotocamera fissa.
Gli sforzi di monitoraggio si sono ulteriormente intensificati nel 2019 quando un volume di circa 300.000 m³ ha mostrato diversi segni di un possibile collasso.
L’associazione tra il volume della porzione instabile alla fronte e le sue velocità di scivolamento (che variano da 20 cm/giorno nella stagione invernale, fino a picchi di 2m al giorno durante quella estiva) definisce il livello di rischio di un potenziale crollo.
Ed è proprio qui che l’utilizzo del Matrice 350 RTK diventa cruciale per il monitoraggio di questo ghiacciaio.
Vantaggi delle acquisizioni con Matrice 350 RTK
La necessità di monitorare quotidianamente un ghiacciaio spinge a cercare le soluzioni tecnicamente avanzate, affidabili e più rapidamente disponibili sul mercato, soprattutto quando questo monitoraggio ha un impatto diretto sul fondovalle abitato.
L’utilizzo dei droni, ed in particolare del Matrice 350 RTK, sta portando ad un cambiamento di approccio e di risultati significativo per il monitoraggio del Ghiacciaio di Planpincieux.
Da una parte, la possibilità di ottenere dati ad alta precisione (tramite l’utilizzo della DJI Zenmuse P1) e in tempi molto contenuti (una giornata) permette di seguire in modo preciso e dettagliato l’evoluzione morfologica estiva del ghiacciaio.
Tutto ciò consente l’individuazione dettagliata dei volumi instabili (ovvero la definizione della dimensione in m3 della massa di ghiaccio instabile) e, in situazioni di rapidi cambiamenti di velocità, di poter disporre di dati cruciali per stabilire il livello di rischio a protezione del fondovalle, garantendo ai decisori territoriali un flusso di informazioni più rapido e affidabile.
Dall’altra, l’autonomia di volo del Matrice 350 RTK ha permesso, per la prima volta, di estendere l’area di ghiacciaio analizzata, fornendo preziose informazioni su tutto l’apparato glaciale.
Se l’analisi finora condotta era stata delimitata alla sola zona frontale (quella significativa per i crolli di ghiaccio) l’estensione dei rilievi aerofotogrammetrici a tutto il bacino glaciale apre la possibilità alla comprensione estesa della dinamica di flusso dell’intero ghiacciaio.
Gli elevati picchi di velocità raggiunti dalla fronte, l’interazione tra velocità e precipitazioni, le dinamiche di flusso d’acqua presente tra la roccia di fondo e il ghiaccio rimangono ad oggi perlopiù sconosciute; ma è con strumenti come il Matrice 350 RTK che possiamo finalmente iniziare a comprenderle.
Inoltre, L’utilizzo della base D-RTK 2 ha aumentato le potenzialità del Matrice 350 RTK garantendo un’acquisizione del posizionamento rapido ed affidabile, anche in ambienti non coperti da rete cellulare, tipici dei contesti di montagna.
La flessibilità di poter disporre di un mezzo potente, capace di volare ad alta quota e con la possibilità di sostituire rapidamente il payload rappresenta un ulteriore vantaggio costituendo uno strumento a prova di futuro e fornendo la possibilità di immaginare orizzonti ancora inesplorati.
Le difficoltà riscontrate in questo scenario
Le più grandi difficoltà in scenari montuosi (ambito Alpino) comprendono le continue variazioni metereologiche che portano oltre alle basse temperature anche la formazione di banchi di nebbia molto fitti, che creano problemi non solo alla sicurezza del volo ma anche alla corretta acquisizione delle immagini.
L’alta elevazione delle montagne e le basse temperature limitano l’autonomia del drone, per tanto si consiglia di istallare le eliche ad alta quota per le serie DJI Enterprise.
Conclusione
Il rilievo del ghiacciaio Plampincieux utilizzando il drone DJI Matrice 350 e la fotocamera P1 rappresenta un esempio significativo di come la tecnologia moderna possa essere impiegata per affrontare le sfide ambientali.
La raccolta e l’analisi di dati precisi sono cruciali per comprendere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico, contribuendo a una maggiore consapevolezza ecologica e alla conservazione del nostro patrimonio naturale.